Il territorio su cui sorge la cascina si presume sia stato abitato
fin dall’ epoca pre-romanica, dove i Galli Boi vi costruirono un piccolo villaggio.
Il nome Gualdane, oltre ad essere un nome di un antico vescovo di Lodi, secondo una definizione data da Dante nella Divina Commedia,
nel cantico dell’Inferno, significa luogo di scorribande, poiché essendo il vicino Salerano importante snodo commerciale e ultimo approdo
per le barche che traspoortavano il sale verso Milano, ci si scontrava per tale predominio tra Lodi, Pavia e Milano.
La corte della cascina fu costruita
nella seconda metà del quattrocento dai Frati Benedettini e rimase di proprietà dell’Abbazia di San Pietro di Lodi Vecchio
fino al 1579 per poi essere ceduta al collegio germanico-ungarico di Roma.
Nel 1797 ,in seguito agli ordini di esproprio dei poderi
ecclesiastici ordinati da Maria Teresa d’Austria, la cascina fu attribuita al demanio che la vendette al nobile milanese Giuseppe
Manara , il quale la cedette in affitto a Francesco Lorini di Lodi.
Quest’ultimo fece una serie di investimenti iniziando a costruire
il mulino dove oggi sorge il ristorante, ma le spese onerose lo
costrinsero a vendere il tutto ai Gonzaga.
Nel 1913, quando nella cascina vi vivevano ben 125 persone, vi giunse la Famiglia Cerri con la loro antica tradizione
mugnaia.
Nel 1977 Cerri Sante rilevò dalla signora Giuseppina Gonzaga la porzione di cascina comprendente il Mulino,
ma in seguito al progresso tecnologico i mulini smisero di funzionare e iniziarono una attività di allevamento di suini.
Agli inizi degli anni ’90 iniziò una piccola attività di ristorazione la mamma Bruna, per poi avere una svolta decisiva nel 2005
quando l’attivita’ passò al figlio Angelo che trasformò il luogo nel ristorante che potete trovare tutt’oggi.